Vitruvio.ch

Ritratto non disponibile

Carlo Aymonino

Carlo Aymonino è nato a Roma nel 1926. Si laurea in Architettura a Roma nel 1950. Grazie all’aiuto dello zio, Marcello Piacentini, fin da piccolo intraprende il percorso verso lo studio dell'architettura, imparando a disegnare scenografie per le feste familiari. Si sviluppa in lui la passione per l'arte attraverso la conoscenza di Mario Mafai, Toti Scialoja, Roberto Melli, Renato Guttuso.
Si forma come docente presso le Facoltà di Architettura di Palermo (1967), di Venezia (dal 1963 al 1981), ed a Roma (dove diventa professore ordinario di Composizione Architettonica all’Università La Sapienza dal 1980 fino al 1993). Dal 1974 al 1979 diventa Rettore dello IUAV di Venezia.
Durante i primi anni di attività aderisce al Neorealismo, è in questo periodo che lavora ai progetti per la realizzazione della palazzina Tartaruga a Roma (1951-1954), con Ludovico Quaroni; per il quartiere Spine Bianche a Matera (1954-1957) e per il quartiere Tiburtino a Roma (1950-1954) con Ludovico Quaroni e Mario Ridolfi. Dal 1959 al 1964 ha diviso lo studio con il fratello Maurizio Aymonino.
Già con la fine degli anni cinquanta la ricerca di Aymonino aspira a dare al progetto il ruolo di risolutore delle complessità e contraddizioni esistenti sia alla scala urbana, che negli stessi dettagli architettonici. Questa sua volontà ricompositiva della modernità diventa concreta con il progetto del complesso residenziale Monte Amiata del Gallaratese a Milano (1967-1972), progettato con la collaborazione del fratello Maurizio Aymonino, Alessandro De Rossi, Sachim Messarè, progetto che vede poi anche il contributo di Aldo Rossi. Il progetto del Gallaratese rappresenta il culmine della ricerca sui fondamenti della nuova scienza urbana, la risposta concreta alla ricerca teorica che stava sviluppando con Aldo Rossi.
Carlo Aymonino
Nelle opere e nei progetti degli anni settanta la poetica di Aymonino si esprime seguendo un linguaggio che vede interagire le diversità tipologiche con rigore geometrico e cromatico. Degli anni settanta sono rispettivamente i progetti per l'Università di Firenze (1971), per l'Università delle Calabrie (1973), per il palazzo di Giustizia di Ferrara (1977-1984), il Campus Scolastico Superiore di Pesaro (1970-1984).
Nel 1976 e nel 1985 è stato invitato a partecipare con le sue opere alla XIII e XV Triennale di Milano ed alla Biennale di Venezia. Dal 1981 al 1985 Aymonino ricopre la carica di Assessore agli Interventi sul Centro Storico del comune di Roma, dando via ad una serie di attività e di studi sulla città che segnano un momento di svolta nel modo di utilizzare e vivere il centro storico. Degli anni ottanta sono i progetti per l'edificio residenziale alla Giudecca a Venezia (1984), il Centro residenziale e commerciale Benelli a Pesaro (1980-83), il Complesso residenziale Tor Sapienza a Roma (1981-1982), il sistema di piazze al centro di Terni (1985) i sistemi polifunzionali a Scandicci (1989), a San Donà di Piave (1990), in via Ostiense a Roma (1991); tra i suoi ultimi progetti la copertura del Giardino Romano all'interno dei Musei Capitolini a Roma.
È stato membro nazionale dell’Accademia di San Luca (dal 1976), di cui è stato presidente dal 1995 al 1996. Ha svolto, fino a pochissimi anni fa, l’attività professionale nel campo dell’architettura e dell’urbanistica con studio in Roma e Venezia. Nel 1999 vince la medaglia d’onore per Meriti della Scienza e della Cultura del Ministero della Pubblica Istruzione; è stato decorato del premio Hononary Fellow rilasciato dal The American Institute of Architects nell’anno 2000. Ha esposto le sue opere d'architettura in numerose mostre tenutesi in Italia, Austria, Germania, Belgio, Brasile, Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina. Si è spento a Roma nella notte fra il 3 ed il 4 luglio 2010. (Wikipedia)

ARCHITETTURE

«Un medico può seppellire i propri errori, ma un architetto può solo consigliare al cliente di piantare rampicanti.» F. L. Wright